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L’alto medioevo (dal 476 al 1000)

L'alto Medioevo

Dopo la caduta dell’Impero Romano (476 d.C.) con le calamita’ e invasioni che ne seguirono, le citta’ risultavano semidistrutte, mentre le campagne erano in stato di abbandono, le terre tornarono selvagge, coperte di boschi, con fiumi e scoli senza argini che straripando formavano stagni e paludi e nella “bassa” le famose “valli” inframezzate da dossi selvosi.

Il territorio di Castenaso nell’alto medioevo (476 – 1000 d.C.) quindi e’ coperto da estesi boschi, terre incolte e spesso palustri come quello di gran parte dell’Italia padana.

Se prendiamo in esame i villaggi a nord-est di Bologna nel raggio di 10 km dalla citta’ tra il Savena e l’Idice dobbiamo costatare che non abbiamo molte notizie in questa epoca di tanti insediamenti, ma piuttosto di alcuni punti significativi, rappresentati soprattutto da castelli (Castrum), che peraltro non sono durati a lungo, non avendo nemmeno superato il periodo medievale, sintomo di una occasionalita’ di costruzione in momenti particolari come invasioni barbariche o lotte inter famigliari.

E’ possibile ipotizzare una occupazione longobarda del territorio tra il 727 e il 728, dato che questi occuparono Bologna e tutta la Romagna fino a Classe, si e’ invece certi che 150 anni dopo sorsero due punti fortificati uno a Castenaso e l’altro a Fiesso, quest’ultimo ad un certo punto (XI sec.) fu dotato di “fossato castrense”.

Non ne conosciamo l’ubicazione, la consistenza ne’ le famiglie che vi abitavano ma si puo’ supporre che piuttosto che dimore gentilizie con torri e fossati si trattasse di villaggi fortificati: Castrum.

[Dalla caduta dell’impero romano d’occidente il termine Castrum è rimasto in uso fino al basso medioevo (1000-1500 ca.), per indicare un luogo fortificato, ovvero anche un abitato con fortificazioni. Castrum denota genericamente un centro giuridico e territoriale dotato di fisionomia propria, che lo distingue così dall’organizzazione più vasta della civitas (insediamento urbano non organizzato come urbs: citta’), come dai minori insediamenti del territorio (villa, terrae, burgus); criteri di distinzione tra civitas e Castrum, >oltre al grado di giurisdizione riconosciuto per legge, il privilegio, la prescrizione acquisitiva o stato di fatto, i magistrati preposti ai vari organismi territoriali, la sede episcopale, sono le mura e fossa per la civitas, la cinta fortificata per il castrum. nda]

Le opere di bonifica iniziate gia’ in epoca Longobarda (VI-IX sec. d.C.) continuarono nel X secolo, aumentando nei tempi seguenti. Abbazie e Monasteri danno impulso alla bonifica cedendo le loro terre in donazione od enfiteusi con la clausola “ad meliorandum”.

[Enfiteusi: è un diritto reale su un fondo altrui che attribuisce all’enfiteuta gli stessi diritti che avrebbe il proprietario sui frutti, sul tesoro e sulle utilizzazioni del sottosuolo.  Sull’enfiteuta gravano fondamentalmente due obblighi: quello di versare un canone periodico (una somma di danaro o una quantità di prodotti naturali) al concedente e quello di migliorare il fondo.  Di fatto e’ un contratto d’affitto prolungato. nda]

Nelle grandi possessioni si hanno lotti coltivati (peciae) quasi pero’ del tutto privi di case. I contadini dimoravano quindi nei borghi.