Cenni storici ed artistici
I primi cenni storici manoscritti che parlano dell’abitato di Veduro, risalgono ad un testamento del 1143.
Nel 1366 la chiesa ivi presente era denominata “S. Nicholai de Biduri” ed era parrocchia del plebanato di Marano.
Il giuspatronato per la nomina dei parroci appartenne fino al 1652 ai padri Celestini ma duro’ fino alla soppressione dell’ordine da parte dei francesi (periodo napoleonico). La nomina passo’ poi direttamente al vicere’ del regno d’Italia e dopo la restaurazione direttamente al cardinale di Bologna.
Nel 1747 venne ri-edificato il campanile e nel 1753 anche tutta la chiesa, che conserva intatta anche oggi la sua struttura barocca.
La pala d’altare del 1743 e’ opera di Giuseppe Mazzoni, artista di notevole livello. I restanti altari laterali sono dedicati a S. Antonio da Padova e alla Vergine del Rosario, sempre ornati con dipinti del Mazzoni.
La pala d’altare raffigurante S. Nicolo’ coi santi Pier Celestino e Antonio Abate si conserva oggi lungo la navata centrale della chiesa parrocchiale di Castenaso, mentre l’organo e’ stato spostato nella nuova chiesa della Madonna del Buonconsiglio.
Quando la ritrasse Ignazio Danti (1536 – 1586) nel 1578, accorpata alla canonica si alzava una torre colombaia, mentre la chiesa era un basso e modesto edificio. ( http://badigit.comune.bologna.it/books/vedute/scorri_big.asp?direction=next&ID=63 ).
Rispetto alla raffigurazione del 1844, la canonica si presenta con poche differenze e presenta ancora la torre colombaia, mentre la chiesa appare completamente diversa.
Il basso edificio ad un piano del 1500, apparentemente staccato dalla canonica e posto sul suo angolo sud-est con campaniletto a vela posteriore centrale, e’ diventato una vera e propria chiesa con altezza quasi qunto quella della canonica, ed appare addossata a questa col campanile all’angolo posteriore sinistro e una cappella sporgente a sud (dx).
Anche il cortile pur rimanendo nella stessa posizione appare diverso. Se nel 1578 era solo un recinto a destra della chiesa con pilastro votivo ora (1844), appare come circondato da un muro in mattoni e pilastro votivo esterno a sud lato della strada.
Oggi il cortile con la sua perimetrazione sono scomparsi cosi’ come il pilastro votivo. Anche la canonica ha subito rimaneggiamenti, infatti e’ sparita la torre colombaia coi rifacimenti del XIX secolo, cosi’ come anche l’altezza pare aumentata e se le finestre paiono sostanzialmente le stesse, pur avendo mantenuta la porta addossata all’angolo della chiesa un’altra principale e’ stata aperta verso il centro della facciata.] nda.
La casa-famiglia “Piccole mani” nasce nel 2015 nella canonica della Chiesa di San Nicolò di Veduro, cosi’ il complesso dell’allora parrocchia di Veduro (soppressa nel 2006) venne restaurato dopo anni di abbandono, tuttavia la chiesa all’interno rimane sostanzialmente spoglia dei suoi arredi sacri.